In san Matteo e san Marco, la predicazione di Giovanni Battista è il segnale dell’inizio dell’azione pubblica di Gesù. Con il suo discorso che chiama alla conversione, la presenza vicina diventa il messaggio di Gesù: “Il regno dei cieli è vicino!”, e la differenza con questo si fa chiara: i battesimi di Giovanni non permettono di rimettere i peccati. San Matteo con le sue parole ci dà un’idea della grande importanza di Giovanni Battista, della sua influenza e della sua azione. Nelle parole di san Matteo si legge la convinzione che Israele si trovi in una situazione senza uscita. Non vi è più la sicurezza collettiva che derivava dall’appartenenza alla discendenza di Abramo. L’avvenire di ognuno dipende dalle proprie azioni: “Fate frutti degni di conversione!”. Tuttavia l’avvenire è anche nelle mani di Dio, cioè nelle mani di colui che verrà dopo Giovanni: la mano che separa il buon grano dalla zizzania compirà presto la sua opera. Il giudizio che verrà è anche la ragione per cui Giovanni invita alla conversione. Israele è alla fine della sua sapienza. Anche se Giovanni Battista non ha ancora un’idea chiara di colui che verrà dopo di lui, sa una cosa: egli è il più forte. Giudicare è fare una scelta. Così, prepararsi al giudizio è prendere una decisione.
Scarica il foglietto per seguire le letture:
AVVISI 4 DICEMBRE 2022
- Viviamo con impegno l’Avvento, tempo di attesa del Signore, nella preghiera personale e nelle famiglie, nella carità e nella celebrazione Eucaristica.
Nei giovedì di Avvento, alle ore 17:00, Padre Antonio guiderà una conversazione sul Sinodo. - L’8 Dicembre celebriamo la Solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria. Le celebrazioni che precedono la Solennità, viviamole come preparazione alla festa. Le Messe saranno celebrate secondo l’orario festivo.